lunedì 10 luglio 2006

L'abbiamo Grosso.


Abbiamo vinto 1 a 1 ... e ho vissuto quella notte che da bambino ho sempre sognato, quella che ho già vissuto nell '82 ma che, per motivi anagrafici, non mi posso ricordare (ho pensato anche all'ipnosi regressiva talvolta, niente da fare) ... quella che dovevamo vivere nel '90 ma che ci si è strozzata in gola ... quella che nel '94 abbiamo sfiorato nonostante Arrigo Sacchi e il suo gioco-bestemmia.
Adesso siamo campioni del mondo, e dobbiamo solamente pazientare un poco, ed attendere che la serata di ieri si carichi di leggenda per poter dire "C'ero anch'io" a chi verrà dopo di noi.
Cosa ci ricorderemo di questa partita ... quale sarà l'urlo di Tardelli, quale sarà la pipa di Pertini e a chi lo racconteremo da vecchi ...
... chissà se mi ricorderò di avere festeggiato e con chi, se non mi scorderò di quel signore francese che mi si è (meritatamente) appeso al collo dopo la partita e (galantemente) non mi ha strozzato, se mi tornerà alla mente quella sensazione così sospesa tra il "bello" e lo "speravo-più-bello-in-fondo-è-una-cosa-come-un'-altra" che accompagna tutti i grandi passaggi della vita di un uomo, dal primo bacio fino alla laurea (il matrimonio e la morte ammetto di non averli ancòra testati, in entrambi i casi, dovesse capitare, prometto che vi saprò dire).

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