domenica 30 luglio 2006

Clown bianco, pagliaccio augusto.

Colgo l'occasione per sparpagliare un po'di cultura spicciola. I clown non sono tutti uguali. La differenza fondamentale è quella tra il "bianco" e l'"augusto". Il primo è quello con il vestito bianco ed il cappello a punta, austero, preciso... il secondo è quello un po'più freefree... straccionato ed oversize... quando si incontrano danno il tipico effetto Sandra e Raimondo (è solo un esempio a caso, in realtà suppongo sia mutuato dal circo qualsiasi rapporto spalla-comico... Aldo e Giovanni forse è un esempio più lampante)... detto questo, e precisando che ho grande rispetto per i clown, non è che poi a me del circo me ne interessi molto, anzi, di solito praticamente nulla... ma volevo spiattellarvi il pensiero di uno che (secondo me) della vita aveva capìto praticamente tutto... e un po'di premessa ci stava bene:
"Quando dico: il clown, penso all'augusto. Le due figure sono, infatti, il clown bianco e l'augusto. Il primo è l'eleganza, la grazia, l'armonia, l'intelligenza, la lucidità, che si propongono moralisticamente come le situazioni ideali, le uniche, le divinità indiscutibili.Ecco, quindi, che appare subito l'aspetto negativo della faccenda: perché il clown bianco, in questo modo, diventa la Mamma, il Papa, il Maestro, l'Artista, il Bello, insomma quello che si deve fare. Allora l'augusto, che subirebbe il fascino di queste perfezioni se non fossero ostentate con tanto rigore, si rivolta. Egli vede che le « paillettes » sono splendenti: però la spocchia con cui esse si propongono le rende irraggiungibili.L'augusto, che è il bambino che si caca sotto, si ribella ad una simile perfezione, si ubriaca, si rotola, per terra e anima, perciò, una contestazione perpetua.Questa è, dunque, la lotta tra il culto superbo della ragione (che giunge ad un estetismo proposto con prepotenza) e l'istinto, la libertà dell'istinto. Il clown bianco e l'augusto sono lo maestra e il bambino, la madre e il figlio monello; si potrebbe dire, infine: l'angelo con la spada fiammeggiante e il peccatore.
Insomma, essi sono due atteggiamenti psicologici dell'uomo: la spinta verso l'alto e la spinta verso il basso, divise, separate.
Il film finisce così: le due figure si vengono incontro e se ne vanno insieme.
Perché commuove tanto una situazione simile?
Perché le due figure incarnano un mito che è in fondo a ciascuno di noi: la riconciliazione dei contrari, l'unicità dell'essere.
Quel tanto di dolente che c'è nella continua guerra tra il clown bianco e l'augusto non è dovuto alle musiche o a qualcosa di simile: ma alla circostanza che ci si presenta sotto gli occhi un fatto che riguarda la nostra incapacità a conciliare le due figure. Infatti, piú vorrai obbligare l'augusto a suonare il violino e piú egli farà scorreggioni col trombone.
Ancora: il clown bianco pretenderà che l'augusto sia elegante.
Ma, tanto piú questa richiesta verrà fatta con autorità, tanto piú l'altro si ridurrà ad essere stracciato, goffo, impolverato.
È l'apologo perfetto di una educazione che intende proporre la vita in termini idealizzati, astratti.Ma dice, appunto, Lao Tse: se ti costruisci un pen­siero = clown bianco; ridici sopra = l'augusto."
Cit.Federico Fellini, I CLOWN, Cappelli Editore, Bologna 1988

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti ho mai detto che sono courlofobico?
Cito da wikipedia:

Nelle discussioni sulle cause della coulrofobia, i malati sembrano d'accordo nell'affermare che a generare la paura sia soprattutto il pesante uso di cosmetici che, assieme al naso rotondo e alla parrucca colorata, cela completamente l'identità del clown.

I clown appaiono anche in molti film horror, ma diversamente dalla fobia, lo scopo della loro introduzione è di spaventare lo spettatore rendendo mostruoso un personaggio che usualmente è associato a felicità e divertimento.

Pennywise, nel romanzo It, di Stephen King, è probabilmente la più riuscita personificazione del "Clown malvagio".
In un episodio del cartone animato I Simpson, Bart afferma di aver sofferto di coulrofobia durante la prima infanzia. Quest'episodio ha coniato la frase Can't sleep, clown will eat me (Non posso dormire, il clown mi mangerà). Ad ogni modo il trauma di Bart non dev'essere stato affatto permanente, visto che il suo maggior eroe è proprio Krusty il clown.

Anonimo ha detto...

PS: e il Pierrot?

MaTTe ha detto...

Non me l'avevi mai detto!... figurati, pensavo fosse la paura del curling!... mah, comunque non credo siano quelle riportate da Wikipedia le cause... assumendo per buona la loro teoria allora anche Cristiano Malgioglio, Moira Orfei o Sandra Milo dovrebbero generare una simile fobia!
... quanto al Pierrot posso dirti che mi ha sempre messo una tristezza infinita addosso... suppongo sia un ex clown bianco muto ed inaffidabile... magari poi è una bravissima persona, ma io mai e poi mai uscirei a bere una birra con lui...

MaTTe ha detto...

Un applausone di gruppo al tizio/a che è finito su questo post cercando su Google "animali scorreggioni"...
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