E' notizia di oggi l'ufficializzazione della rottura della tregua tra l'ETA e lo Stato spagnolo...
... non essendo Bloggozzo propriamente il blog del mio cuore io non intendo esprimere un giudizio circa la bontà o meno di questa decisione (anche perché la sacrosantità del principio di autodeterminazione si scontra con la bruttura della violenza quindi nemmeno io saprei che dire al riguardo)... quello che voglio fare è semplicemente ammorbarvi con stucchevoli dati volti a dissipare un po'di quel nebbione che circonda la questione basca in Italia.
Dunque dunque, siccome anch'io non ne so molto parto proprio da zero: il
territorio basco (Euskal Herria) è quella porzione di terra divisa tra il nord della Spagna
(l'Hegoalde) ed il sud-ovest della Francia
(l'Iparralde). Dentro al territorio basco vivono (grossomodo da 10-11'000 anni, dall'uomo di Cro-Magnon, per intenderci) i baschi (anch'essi
Euskal Herria, come il territorio), operoso e pacifico popolo che parla una propria lingua (l'
euskera, dotato di ben 12 casi, se ben ricordo... il che ne fa una delle ligue più complesse al mondo), ha una propria cultura, una propria cucina ed è economicamente indipendente. La disgrazia dei baschi è sempre stata quella di non avere mai avuto mire espansionistiche... essi si sono sempre protesi a conservare la propria autonomia e fare sì che nessuno rompesse loro le uova nel paniere, e questo, diciamocelo, gli ha portato notevole sfiga, dal momento che chiunque, a partire dai nostri antenati romani (58 a.C.) ha cercato di sottometterli ed annetterli ai loro usi e costumi. Gli ultimi veri momenti di indipendenza dei baschi risalgono all'XI secolo d.C., quando il Ducato di Vasconia venne assorbito dal Ducato d'Aquitania, sotto il regno di Francia, ed al successivo Regno di Pamplona, che sotto la guida di Sancho III il Grande si ritrovò momentaneamente riunito.
Essendo popolo annesso ad altre nazioni, i baschi da sempre godono di una certa autonomia, data dai Fueros , leggi locali che, sulla carta, dovrebbe essere loro concesso di adoperare all'interno del territorio e che di fatto non vengono riconosciute dalla Spagna da ormai 130 anni . La storia recente la risparmio, perché decisamente alla portata di tutti, dalla repressione del dittatore spagnolo Franco fino ai giorni nostri, in cui il liberale Zapatero non sembra molto propenso a concedere l'indipendenza al popolo basco.
L'ETA, come ormai tristemente noto, è il braccio armato del partito basco Batasuna, la cui esistenza è stata dichiarata illegale nel 2002 dallo stato spagnolo.
Se devo espormi ad una constatazione irriguardosa nei confronti dei morti faccio notare che l'ETA in una quarantina d'anni ha causato poco meno di 800 vittime (probabilmente meno del caldo o del raffreddore, anche se non sta bene dirlo) che sicuramente non meritavano una fine del genere, ma che sono state vittime oltreché del terrorismo di uno stato che non concede diritto al popolo basco di autodeterminarsi e ricostituirsi nazione dopo secoli di pacifici tentativi che non hanno portato a nulla. Insomma, è sempre lo stesso dilemma: il terrorismo è senz'altro da condannare, ma a volte bisogna stare attenti a non confondere i terroristi con i partigiani... vogliamo chiudere con una frase bella retorica come piace a me? "Un po'più di buon senso da entrambe le parti non guasterebbe", ecco!!!
Onde non intristire ed appesantire questo post che verrà a lungo ricordato per la sua noiosaggine rimedio con il filmato della più bella e gioiosa manifestazione dei Paesi Baschi: la festa di San Fermìn a Pamplona, in cui per una volta si fondono le tradizioni basche con quelle spagnole e dell'antica Roma, i rituali cristiani con quelli pagani ed in cui la gente in festa accompagna i tori per le vie della città... potrei ammorbarvi discutendo per pagine e pagine di tauromachia o di Ernest Hemingway ... ... ... ma non lo farò, evvai!
Festa di San Firmino - Pamplona 2006