Jo Squillo - Violentami (sul metrò)
È ora di dire tutta la verità.
Jo Squillo è un'artista meravigliosa... intelligente, impegnata, pure piuttosto carina. Attualmente mi è capitato di vederla in tv, travestita da elegante signora non più giovane, condurre trasmissioni di moda... ma non mi ha fatto malinconia, è brava anche nella sua nuova veste!
Certo mi diverte di più ricordarla com'era... icona del femminismo meneghino a cavallo tra i '70 e gli '80, personaggio politico nelle fila del mitico "Partito Rock" e soprattutto cantante punk dalla voce perforante!
Cara Jo, ti meriti un po'di storia... Giovanna Coletti (sempre lei!) si forma artisticamente alla scuola musicale Santa Marta di Milano, grazie ad un maestro d'eccezione, anch'esso ultimamente un po'sottovalutato: il grande Demetrio Stratos, probabilmente il miglior cantante rock italiano di sempre (se qualcuno avesse qualcosa da obiettare su questo lo sfido a farlo pubblicamente su questo blog... vediamo un po'!!!)... sempre al Santa Marta fonda le Kandeggina Gang, che le daranno un primo accenno di notorietà con successi (non successoni) del calibro di "Orrore" e "Sono cattiva"... la carriera solista è più fortunata, oltre a "Violentami " ricordo a titolo esemplificativo brani del calibro di "Paranoia", "Voglio farlo con te", nonchè i suoi non pochi veri grandi hit da classifica... "Skizzo Skizzo", "Avventurieri", "I love muchacha", "Siamo donne" (presentata a Sanremo in coppia con Sabrina Salerno), "Balla italiano" (riferimento non molto velato alle vicende di Tangentopoli) e "Me gusta il movimento"... troppe le cover ben fatte, ricordo solo l'ultima, "Imagine", presentata a Genova a m'di critica alle tristi vicende del G8... dice del punk:"Era il modo, di una nuova generazione, di dire che esisteva una voglia di fare delle cose in modo diverso, creativo, al di là del business, soprattutto al di là degli interessi, soprattutto per la passione. E' stato un movimento in cui appunto ho inventato un certo tipo di musica: mi tingevo i capelli di verde, facevo delle performance nelle gallerie d'arte, dipingevo quadri, tagliavo vestiti su di me mentre cantavo. Siamo stati una generazione molto eclettica, innovativa ed evolutiva. Ciò che mi manca di più di quel periodo sono la creatività, i Devo, i Ramones e il movimento". Che dire, credo che si meriterà presto un post di approfondimento, per ora metto a disposizione questo video (ahimè tagliato) di uno dei suoi tanti inni femministi, ironico e provocatore come deve essere un inno punk, presentato da... veh, Vasco Rossi quando era furbo!!!
È ora di dire tutta la verità.
Jo Squillo è un'artista meravigliosa... intelligente, impegnata, pure piuttosto carina. Attualmente mi è capitato di vederla in tv, travestita da elegante signora non più giovane, condurre trasmissioni di moda... ma non mi ha fatto malinconia, è brava anche nella sua nuova veste!
Certo mi diverte di più ricordarla com'era... icona del femminismo meneghino a cavallo tra i '70 e gli '80, personaggio politico nelle fila del mitico "Partito Rock" e soprattutto cantante punk dalla voce perforante!
Cara Jo, ti meriti un po'di storia... Giovanna Coletti (sempre lei!) si forma artisticamente alla scuola musicale Santa Marta di Milano, grazie ad un maestro d'eccezione, anch'esso ultimamente un po'sottovalutato: il grande Demetrio Stratos, probabilmente il miglior cantante rock italiano di sempre (se qualcuno avesse qualcosa da obiettare su questo lo sfido a farlo pubblicamente su questo blog... vediamo un po'!!!)... sempre al Santa Marta fonda le Kandeggina Gang, che le daranno un primo accenno di notorietà con successi (non successoni) del calibro di "Orrore" e "Sono cattiva"... la carriera solista è più fortunata, oltre a "Violentami " ricordo a titolo esemplificativo brani del calibro di "Paranoia", "Voglio farlo con te", nonchè i suoi non pochi veri grandi hit da classifica... "Skizzo Skizzo", "Avventurieri", "I love muchacha", "Siamo donne" (presentata a Sanremo in coppia con Sabrina Salerno), "Balla italiano" (riferimento non molto velato alle vicende di Tangentopoli) e "Me gusta il movimento"... troppe le cover ben fatte, ricordo solo l'ultima, "Imagine", presentata a Genova a m'di critica alle tristi vicende del G8... dice del punk:"Era il modo, di una nuova generazione, di dire che esisteva una voglia di fare delle cose in modo diverso, creativo, al di là del business, soprattutto al di là degli interessi, soprattutto per la passione. E' stato un movimento in cui appunto ho inventato un certo tipo di musica: mi tingevo i capelli di verde, facevo delle performance nelle gallerie d'arte, dipingevo quadri, tagliavo vestiti su di me mentre cantavo. Siamo stati una generazione molto eclettica, innovativa ed evolutiva. Ciò che mi manca di più di quel periodo sono la creatività, i Devo, i Ramones e il movimento". Che dire, credo che si meriterà presto un post di approfondimento, per ora metto a disposizione questo video (ahimè tagliato) di uno dei suoi tanti inni femministi, ironico e provocatore come deve essere un inno punk, presentato da... veh, Vasco Rossi quando era furbo!!!
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